Il trenino verde della Sardegna, tra Sassari e Alghero
Attraversa l’isola con una locomotiva a vapore che risale a oltre un secolo fa.
Il Trenino Verde della Sardegna è uno dei treni più belli e meno conosciuti d’Italia.
Il percorso va da Cagliari a Mandas, un itinerario che mostra alcuni dei tesori dell’isola meno noti ai vacanzieri delle spiagge e delle coste, tra panorami, storia e bellezze ambientali.
Il percorso è lo stesso che fece lo scrittore inglese D.H. Lawewnce nel 1921 che la decrisse cosi’:
“E’ una strana ferrovia. Mi piacerebbe sapere chi l’ha costruita. Sfreccia su per le colline e giù per le valli e attorno a curve improvvise con la massima noncuranza”
Il tracciato è lo stesso e persino la carrozza di III classe è la stessa, a traino di una locomotiva a vapore.
Il Trenino Verde riapre la stagione il 7 e 8 maggio 2016.
Il viaggio è una corsa verso Nord: la prima stazione è quella di Settimo, da dove si apre un’ampia veduta sul Golfo degli Angeli, verso lo splendido litorale sardo.
Il treno si immerge tra i vigneti, gli uliveti e i campi di grano di Dolianova, Serdiana e Soleminis. Attraverso il Rio Mannu si superano le stazioni di Barrali, Senobi, Suelli e Gesico. Una volta giunti a Mandas, con la sua grande chiesa di San Giacomo, si può iniziare un altro viaggio in direzione Sorgono e Arbatax. Il biglietto costa 17 euro e il viaggio dura tre ore.
La Riviera del Corallo e il Capo di Sopra apriranno contemporaneamente i loro scrigni della cultura in occasione dell’evento Monumenti aperti 2016, giunto alla ventesima edizione, che offre la visita gratuita di ben 232 beni culturali, storico, artistici e paesaggistici, distribuiti in 12 comuni dell’isola
Per l’occasione, Sassari e Alghero saranno collegate con un treno tutto speciale!
Il Trenino Verde percorre quattro linee ferroviarie.
1. la Sassari Tempio-Palau, detta anche la linea dei due mari perché oltre Sassari prosegue fino ad Alghero, unendo la Riviera del Corallo alla Costa Smeralda e al mare di fronte a La Maddalena.
2. La Macomer-Bosa, una linea estremamente panoramica che passa dagli oltre 500 metri dell’altopiano di Campeda fino alla stazione di Bosa Marina, alla foce del fiume Temo;
3. la Isili-Sorgono, una linea ardita che si inerpica sinuosamente tra i rilievi del versante Ovest del Gennargentu, superandoli grazie ad autentiche opere d’arte di ingegneria ferroviaria, come i numerosi viadotti e le lunghe gallerie (la (S’Arcu misura 999 metri)
4. la Mandas-Arbatax, la linea turistica più lunga d’Italia, con i suoi 159 km tra la stazione di Mandas e quella di Arbatax, nel molo sul mare. E’ anche quella più conosciuta e che ha dato il nome al servizio turistico perché attraversa il verde dei boschi del Gennargentu.