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L’inverno del 2020 tra coronavirus e quarantena

L’anno 2020 era all’inizio, era un venerdì sera di Febbraio, finalmente weekend.

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telegiornale parlano di un uomo di 38 anni di Codogno che ha contratto una polmonite, resistente alle cure. Si sente parlare per la prima volta di polmonite da coronavirus.

Ne avevamo sentito parlare distrattamente, è vero, nelle settimane prima: provenivano notizie dalla Cina, con le persone che addirittura gettavano i cani dalle finestre per la paura del coronavirus.

Il virus del coronavirus era passato dal pipistrello all’uomo.

Ma de che? In Cina mangiano i pipistrelli?

Già da inizio febbraio, quando ho fatto la manicure dalle mie amiche cinesi, si parlava di quanto fossero esagerate le voci dalla Cina, da Wuhan. Non sapevamo ancora.

La vita scorreva sempre frenetica, si parlava di questa reazione esagerate partita dalle campagne cinesi, ma non sapevamo ancora.

Si era vero, una coppia di turisti cinesi era stata ricoverata all’Ospedale Spallanzani di Roma in isolamento per coronavirus. Ma nessun allarme, non sapevamo ancora.

Intanto l’Atalanta era in Champions League, la gioia di 50.000 persone allo Stadio di San Siro di Milano per la partita Atalanta-Valencia, la metro affollata, la città meneghina piena di tifosi bergamaschi e spagnoli. La prima bomba biologica per esplosione del contagio a Bergamo, si saprà dopo.

Era un venerdì sera, il 21 Febbraio.

Il tg parla di Codogno, di quest’uomo di 38 anni che ha coronavirus, si inizia a parlare di aree a rischio, di isolamento domiciliare, di verifica di contatti con il contagiato. Vi è anche un’ordinanza del Ministero della Salute che invita all’isolamento.

Il 23 febbraio il Presidente Conte firma il Decreto Dpcm io resto a casa: le prime misure di contenimento per le zone interessate, in Lombardia, in Emilia Romagna, in Piemonte e in Veneto, dichiarando molti comuni zona rossa.

Le scuole vengono chiuse, gli alunni sono a casa, si inizia a sentire parlare di didattica a distanza.

Molte aziende sperimentano quasi subito lo Smart working mettendo in sicurezza i lavoratori, dove possibile.

Ma buona parte della gente continua ad andare a lavorare, a prendere i mezzi, con sospetto e le prime paure.

Siamo in una fase contraddittoria.

Non si era capita la gravità di questo virus SARS COV-2, Covid 19 o almeno a noi gente comune non era stata data sufficiente informazione.

In quelle settimane, con le scuole chiuse, la gente è andata in settimana bianca con i bambini.

Da una parte, anche rappresentanti politici invitavano a non fermarsi, con l’hashtag #milanononsiferma e #litalianononsiferma, con tanto di video motivazionali, l’invito a sostenere la comunità cinese i cui locali venivano disertati.

Il virus si sta diffondendo con estrema velocità e lascia morte e ospedali in grave crisi soprattutto in Lombardia, focolaio dell’epidemia).

Le frontiere chiudono, i viaggi, fiere ed eventi di lavoro cancellati.

Molti stati esteri chiudono le frontiere agli italiani, i viaggi iniziano a essere cancellati, si inizia a parlare di crisi, il coronavirus sembra essere solo in Italia.

Sabato 7 marzo da notizie in fuga si capisce che tutta l’Italia verrà chiusa, non solo le zone rosse già dichiarate in Lombardia e Veneto con Vo’ Euganeo.

LA FUGA DAL NORD, che rimarrà nella storia.

Le stazioni dei treni di Milano vengono prese d’assalto per tornare al Sud, migliaia di persone lasciano il Nord per tornare presso loro famiglie al Sud Italia.

E’ allarme sociale, si teme per la diffusione del coronavirus, soprattutto dove la Sanita è più debole.

L’8 marzo il Presidente dichiara DPCM Italia Zona Protetta, i confini delle Regioni vengono chiusi e inizia la quarantena per molti italiani, con il motto #iorestoacasa fino al 23 marzo.

Nessuno può entrare o uscire dalle Regioni se non per motivi di salute o perché deve rientrare a casa.

E’ mercoledì sera, 11 marzo 2020. L’OMS dichiara Pandemia.

Io ero fra quelli che ancora andava al lavoro. Porto via il pc, chiudo l’ufficio.

Il Presidente Conte dialoga con gli italiani dalla tv, di solito la sera, attraverso Facebook sia con post che con le stories, inizia a avere la stima e l’approvazione degli italiani (non tutti) e il seguito di molte fan attratte dal suo aspetto belloccio e rassicurante.

La quarantena viene prolungata fino al 23 marzo 2020.

Non ci sono posti in terapia intensiva, bisogna scegliere chi curare e chi no, a chi dare la priorità.

Tutti i giorni i bollettini della Protezione Civile con Borrelli ci forniscono i numeri della morte, dei contagiati, dei guariti e dei dimessi. Si aspetta il picco del contagio che sale sale sale e sembra non scendere mai.

Fedez e Chiara Ferragni lanciano una raccolta fondi per creare posti aggiuntivi in terapia intensiva e raccolgono ben 4 milioni di euro per l’Ospedale San Raffaele.

Lo spazio della Fiera Milano viene adibito ad ospedale con altri posti di terapia intensiva.

Gli ammalati, quelli più gravi, vengono colpiti da polmonite e non riescono più a respirare, hanno bisogno di essere intubati. Con ventilazione o senza.

Coronavirus, lockdown, quarantena

I medici e gli infermieri vengono chiamati eroi. Alle 12 parte un applauso dai balconi di casa che abbraccia tutta l’Italia.

La popolazione è invitata a rimanere a casa, si può uscire solo per fare la spesa, portare il cane a 200 metri da casa, per lavoro o salute.

Restano aperti supermercati, farmacie, tabaccai.

Il silenzio diventa la nostra migliore compagnia, la natura si risveglia, lo smog diminuisce, l’ambiente ringrazia.

Ci si ritrova a casa, insieme ai propri cari. Ma anche a distanza. Non ci si può incontrare. I nonni devono essere protetti, non si possono incontrare figli e genitori, nonni e nipoti.

Si espandono le relazioni sociali in via tecnologica.

Il web spopola di ricette di cucina, di tutorial per fare sport a casa, tutti viene fatto on line. Alla fine se quasi sempre impegnato in mille incontri quotidiani da essere stanco pur essendo a casa.

Chi può lavora da casa. Scatta la cassa integrazione per tantissima gente.

Il Governo emana decreti per sostenere le famiglie con assegni sociali da 600 euro per gli autonomi e la cassa per i dipendenti.

La quarantena viene prorogata al 3 di aprile, al 13 aprile, al 23 aprile e infine al 4 maggio con l’inizio della FASE 2.

Qualche attività riprende, i negozi per bambini, le librerie, le cartolerie perché ci sono milioni di studenti che studiano da casa, i bambini crescono, c’è il cambio di stagione, l’inverno ha lasciato il posto alla primavera che esplode di colori, di fiori e del canto degli uccellini liberi dal caos.

Diventa obbligatorio uscire con la mascherina e i guanti.

Le mascherine non si trovano, i gel igienizzanti per le mani neanche, l’alcool è introvabile.

Intanto le regole della buona sanità diventano il nostro mantra: lavati spesso le mani, non toccarti occhi e bocca, mantieni la distanza di un metro, indossa la mascherina, esci solo se necessario.

Inizia la crisi sociale ed economica, il turismo è fermo, cosi come i bar, ristoranti, parrucchieri, abbigliamento, centri estestici. Non si sa se riusciranno ad aprire.

Il Governo detta le regole per una riapertura graduale, dal 23 aprile.

La fase 2 inizia il 4 maggio. Poi il 18 maggio e infine il 3 giugno.

Le scuole resteranno chiuse, gli alunni promossi eventualmente con debito da recuperare, la maturità è via web. Gli esami universitari e le tesi in via virtuale.

Chi può deve lavorare da casa.

Intanto vengono emanati protocolli di sicurezza, la vita cambierà le nostre abitudini.

Si scopre un nuovo modello di vita, più sostenibile e compatibile con i valori familiari.

La fase 2 inizierà il 4 maggio 2020. Ma di questo parleremo prossimamente.

Noi italiani ci siamo riscoperti con valori nuovi, che spero non verranno dispersi.

Redazione

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